Domani Alessio Mannino, il direttore di Vvox.it, sarà a Milano per la presentazione del suo libro "Contro la costituzione" edito da Circoli Proudhon. Il volume in libreria già dal 17 aprile, è un'occasione ghiottissima non solo per fare il punto su ciò che funziona e ciò che non funziona nella legge fondamentale dello Stato. Ma come spiega Mannino («attacco ai filistei della carta del 48») l'occasione sarà ghiotta anche per accendere un faro sulle speculazioni e le strumentalizzazioni che negli anni si sono fatte della Costituzione che in quanto costruzione umana è pur sempre una convenzione. Come il danaro peraltro. Se a questo si aggiunge che alla presentazione prenderà parte lo scrittore Massimo Fini rimane poco da dire. A questo punto però vorrei lanciare ai due relatori e idealmente a tutti gli interessati uno spunto di discussione. Non si parla mai della pervasività, costituzionalmente prevista, del Consiglio di Stato. Quello strano organo bicefalo che per volontà dei padri costituenti è al contempo giudice amministrativo di secondo grado e soggetto di consulenza del governo di nomina de facto del consiglio dei ministri. Dal momento della sua nascita non si è mai capito se il Cosniglio di Stato abbia funzionato come organo davvero indipendente o se negli anni abbia sentito troppo le sirene della politica e delle lobby le più svariate, come la Storia del Belpaese insegna. E siccome sono convinto che il diavolo si nasconda nei dettagli, lascio agli ospiti della serata di domani, se vorranno, l'onere delle riflessione... L'incontro con l'autore è fissato alle 18.00 al liceo linguistico Manzoni di Milano in via Grazia Deledda.
Uno sguardo su media, mobile journalism e giornalismo partecipativo a cura di Marco Milioni
giovedì 11 maggio 2017
A Milano il libro di Alessio Mannino
Domani Alessio Mannino, il direttore di Vvox.it, sarà a Milano per la presentazione del suo libro "Contro la costituzione" edito da Circoli Proudhon. Il volume in libreria già dal 17 aprile, è un'occasione ghiottissima non solo per fare il punto su ciò che funziona e ciò che non funziona nella legge fondamentale dello Stato. Ma come spiega Mannino («attacco ai filistei della carta del 48») l'occasione sarà ghiotta anche per accendere un faro sulle speculazioni e le strumentalizzazioni che negli anni si sono fatte della Costituzione che in quanto costruzione umana è pur sempre una convenzione. Come il danaro peraltro. Se a questo si aggiunge che alla presentazione prenderà parte lo scrittore Massimo Fini rimane poco da dire. A questo punto però vorrei lanciare ai due relatori e idealmente a tutti gli interessati uno spunto di discussione. Non si parla mai della pervasività, costituzionalmente prevista, del Consiglio di Stato. Quello strano organo bicefalo che per volontà dei padri costituenti è al contempo giudice amministrativo di secondo grado e soggetto di consulenza del governo di nomina de facto del consiglio dei ministri. Dal momento della sua nascita non si è mai capito se il Cosniglio di Stato abbia funzionato come organo davvero indipendente o se negli anni abbia sentito troppo le sirene della politica e delle lobby le più svariate, come la Storia del Belpaese insegna. E siccome sono convinto che il diavolo si nasconda nei dettagli, lascio agli ospiti della serata di domani, se vorranno, l'onere delle riflessione... L'incontro con l'autore è fissato alle 18.00 al liceo linguistico Manzoni di Milano in via Grazia Deledda.
mercoledì 10 maggio 2017
A Vicenza il libro di Sannino su politica italiana e nuovo ordine mondiale
(m.m.) «Politica italiana e nuovo ordine mondiale». È il titolo dell'ultimo libro che Gabriele Sannino dedica al tema dei rapporti tra classe dirigente e grandi lobby internazionali. Il volume domani alle 17,30 sarà protagonista di una piccola iniziativa già in locandina (aperitivo con libro o «aperilibro») al bar l'Asterisco di Vicenza in via Giuriato 67. L'autore incontrerà i lettori e tutti coloro che sono interessati per quattro chiacchiere in tranquillità «davanti ad un buon bicchiere o ad un caffé». Sannino (in foto) oltre che autore di otto libri, l'ultimo dei quali in termini assoluti è intitolato «Lettera ad un'anima appena sbocciata» è anche giornalista e conduttore radiofonico per l'emittente padovana Radio Gamma 5. Lo scrittore cura anche un blog personale in cui approfondisce alcuni temi oggetto della sua ricerca.
sabato 6 maggio 2017
Omissione in atti d'ufficio: Ellero denuncia l'Ulss berica
Dopo avere accusato l'Ulss 8 berica, già Ulss 6, per una serie «di episodi di mala sanità» il professor Renato Ellero prosegue con un secondo affondo, stavolta denunciando per omissione in atti d'ufficio Giovanni Pavesi, direttore generale della stessa Ulss. La denuncia è stata depositata ieri alla procura della repubblica di Vicenza che è guidata dal dottor Antonino Cappelleri.
Ma quali sono le ragioni precise per cui il professor Ellero, uno dei penalisti più conosciuti del Veneto, ha deciso di puntare nuovamente l'indice contro l'Ulss di Vicenza? La questione era stata sollevata dallo stesso Ellero (in foto) l'anno passato con una lunga intervista concessa al quotidiano Vicenzapiu.com, poi circolata con ampia diffusione sul web, nella quale lamentava di essere stato oggetto di un gravissimo episodio di mala sanità che oltre ad averlo «costretto su una sedia a rotelle, semiparlalizzato a causa di una ischemia mal diagnosticata» gli aveva anche fatto rischiare la vita.
Una circostanza che lo aveva spinto a denunciare l'accaduto in sede penale (in merito la procura sta già procedendo con gli interrogatori). Al contempo però Ellero alla direzione sanitaria aveva chiesto se il suo caso fosse stato oggetto o meno di una inchiesta interna. « A fronte del silenzio durato oltre trenta giorni - spiega il giurista che in passato ha seduto anche sugli scranni del Senato della Repubblica - e poiché tale silenzio non è consentito dalla norma, ho proceduto a denunciare il direttore generale Pavesi. Tale comportamento è inaccettabile e a questo punto - spiega il professore che ha insegnato molti anni a Giurisprudenza a Padova - mi auspico che anche la Regione voglia fare chiarezza. La sanità veneta viene spesso osannata; ma mi pare di capire che la realtà sia ben diversa».
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