domenica 13 novembre 2016

La modernità come droga


«... La globalizzazione distrugge le diversità, che sono il sale della vita... In Occidente, da Heidegger in poi manca un pensiero che pensi la modernità. Che non vuol dire negarla in toto, ma fare un bilancio su vantaggi e svantaggi. Io sostengo che questo ottimismo da Candide abbia portato il progresso a diventare un regresso. A farci stare peggio...». Con ogni probabilità è questo il passaggio chiave di una intervista allo scrittore Massimo Fini che Alessio Mannino, direttore di Vvox.it, firma oggi sul suo giornale, col quale collaboro anche io. L'analisi distillata dal giornalista de Il Fatto la condivido al 100%. Io però aggiungerei una pillola. Oltre alla modernità uno dei nostri mali è la somma delle stupidità individuali. Quelle così ben descritte dal compianto professor Carlo Cipolla. La stupidità è un monstre spesso mimetizzato tra noi che potrebbe far fare alla nostra civiltà una fine grottesca e idiota. Che ci meriteremmo in toto.

LEGGI L'INTERA INTERVISTA SU VVOX.IT

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