Uno sguardo su media, mobile journalism e giornalismo partecipativo a cura di Marco Milioni
martedì 17 novembre 2020
Ranieri Guerra, mister Fabiano e il Corriere veneto
mercoledì 11 novembre 2020
Il voto regionale e «la deriva del M5S»
venerdì 26 giugno 2020
I casalesi, l'affare fondiario griffato Amazon e la trasparenza
(m.m.) Alle volte i pubblici poteri sono o sembrano in imbarazzo quando la stampa prova a raccontare i fatti e i retroscena delle vicende che hanno un certo peso specifico, soprattutto in quella zona grigia al confine tra gli interessi economici e il mondo politico. Ieri, per esempio, il sindaco di Casale sul Sile nella Marca ha impedito a me nonché al videomaker che mi accompagnava per le riprese filmate (si tratta di Filippo Leoni) di entrare in consiglio comunale, che si svolgeva nell'aula magna della scuola Gramsci: il tutto in forza di una non proprio ben specificata disposizione municipale. In quella assise era prevista una discussione su un argomento molto scottante ossia quello della prevista realizzazione di un maxi polo logistico di mezzo milione di metri quadri griffato Amazon (o meglio era previsto un punto che in qualche maniera si sarebbe potuto ricondurre alla vicenda) che sta impensierendo non poco gli abitanti del comprensorio casalese e che sto seguendo per la testata Estremeconseguenze.it. Purtroppo sono stato costretto a segnalare per iscritto questa grave lesione del diritto di cronaca al Viminale e non solo al Viminale. E purtroppo non è la prima volta che qualche amministratore locale o qualche pubblico ufficiale cerca di mettere i bastoni tra le ruote nell'esercizio del diritto di cronaca e di critica esercitato nell'ambito della mia professione. L'esempio della censura nei confronti del libro di cui sono stato co-autore in tema di Superstrada pedemontana veneta alias Spv o il diniego che mi venne opposto durante l'apertura delle buste per una gara pubblica bandita dal genio civile di Padova la dicono lunga. Per di più quanto accaduto ieri a Casale sul Sile ha lasciato la sgradevolissima sensazione della volontà da parte di qualcuno di non permettere la dovuta trasparenza per quanto concerne un argomento davvero molto sensibile da svilupparsi durante un consiglio, per definizione aperto, rispetto al quale gli appetiti economici in ballo sono di spessore straordinario. Speriamo nel futuro. Frattanto ringrazio tutti coloro che già hanno espresso a Filippo e a me la loro vicinanza per quanto accaduto. Chissà che cosa pensano i casalesi e più in generale gli abitanti del comprensorio di questa vicenda.
sabato 22 febbraio 2020
Coronavirus, sei casi sospetti nel Vicentino: indiscrezioni parlano di un intervento ad Arzignano
(m.m.) Sono ben sei i casi sospetti di Coronavirus registrati dalle autorità sanitarie nella provincia berica: più precisamente sono sei i test mediante tampone «effettuati dalle Ulss vicentine su altrettanti soggetti che presentavano dei sintomi per i quali si è ricorsi» a questo tipo di indagine. Sei soggetti che nel pomeriggio di oggi sino alle 16,30 non sono però stati ricoverati «per il Coronavirus». La rivelazione è del quotidiano Vicenzatoday.it con un servizio pubblicato poco fa. Chiaramente non può escludersi a priori che un soggetto non ricoverato per il Coronavirus possa vedere in futuro cambiata la sua diagnosi ma allo stato queste sono le notizie che filtrano dalla Regione. Sempre Vicenzatoday.it riporta che il governatore Luca Zaia (in foto) «ha riunito d'urgenza una la task force per fronteggiare l’epidemia». La situazione è in evoluzione e tutte le strutture preposte (Comune di Vo’ Euganeo, Protezione civile regionale, Dipartimento prevenzione, Azienda Ospedaliera di Padova, Ulss 6 Euganea assieme ad altre) stanno lavorando in strettissimo coordinamento con il capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile nazionale, Angelo Borrelli, mentre, riporta ancora il quotidiano, si stanno «predisponendo misure rigorosissime di contenimento». Secondo alcune indiscrezioni circolate a metà pomeriggio uno dei soggetti sottoposti a tampone verrebbe dal comprensorio di Arzignano ed è nel nosocomio della città del Grifo che sarebbe stato sottoposto al test di specie.
mercoledì 8 gennaio 2020
I tradizionalisti cattolici in marcia da Verona alla conquista dell'Emilia
L'anno 2019 si è chiuso con un
bilancio più che soddisfacente» è questo il giudizio stringato di
Matteo Castagna, presidente della associazione scaligera Christus
Rex. «Siamo l'unico gruppo cattolico tradizionalista, composto da
soli laici, che lavora pubblicamente e gratuitamente per la regalità
sociale di Cristo con ampio risalto e con una certa originalità
all'interno di questa galassia, che spesso si palesa come litigiosa o
confusa» fa sapere lo stesso Castagna il quale rimarca che il gruppo
può fare affidamento su una linea chiara, integralmente cattolica,
che non fa compromessi ecumenici sulla dottrina ma è «aperta e
pragmatica in politica». L'alleanza con l'associazione Nova
Civilitas che fa riferimento all'avvocato Gianfranco Amato ha
portato, spiega ancora Castagna, frutti provvidenziali che
inizieranno a mostrarsi, puntualizza il presidente, già a gennaio.
Sul piano culturale infatti sono previste conferenze «di un certo
peso» in materia di «temi etici» oggi fondamentali in un'Italia in
piena crisi demografica. L'Emilia Romagna sarà «per noi terra di
penetrazione» così come Verona resterà «la capitale della
tradizione», almeno questo è l'intento di Christus rex che non nasconde la sua volontà di espandere i propri orizzonti anche «alla rossa Emilia».
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