Oggi 2 settembre un pezzo del «Muro di gomma» è stato sfondato, anzi è proprio venuto giù. Per capirlo basta leggere La Repubblica che proprio oggi dalla prima alla quinta pagina pubblica uno speciale sulla strage di Ustica. Le rivelazioni shock di Giuliano Amato (ne parlano tante testate nazionali oggi tra cui Il Fatto), che nella sua veste di ex presidente del consiglio dei ministri consce molti dossier classificati col segreto di Stato e con quello Nato, avranno una portata di tutto rispetto negli anni a venire. Capire il tempismo di questa uscita dell'uomo che fu a lungo il braccio destro dell'ex premier del Psi Bettino Craxi, socialista come Amato, forse ci aiuterà a capire molto di più della storia europea. E in un contesto del genere riemerge prepotentemente il ricordo di Andrea Purgatori, il giornalista che più si spese per forare quel muro e che sul quotidiano romano viene giustamente menzionato, si stagli ancora più vivido dopo la sua recente morte in circostanze ancora avvolte nel mistero. Il potente faro puntato sull'affaire Ustica è il prodromo di qualche rivelazione shock, magari sulla dipartita di Purgatori? Sarà il tempo a dirlo. Intanto bisogna dire grazie alla collega di Repubblica Simonetta Fiori, che al di là dello scoop, ha realizzato una intervista ben scritta, ben leggibile, centrata nel contesto storico e fruibile anche da parte di chi non ha una frequentazione specialistica con quei fatti. Le rivelazioni di Repubblica poi impongono anche un'altra riflessione: giacché ci spingono ad interrogarci se nel cosiddetto fronte occidentale non sia in corso una sorta di resa dei conti gonfia di incognite. Della quale le rivelazioni su Ustica potrebbero costituire un improvviso ma accecante riverbero. Ad ogni modo da oggi le piste sulle quali autorità, giornalisti, politici, attivisti, storici ed analisti potranno o dovranno lavorare si sono moltiplicate. E tutto sommato non è un male.
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